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Gran parte della collezione digitalizzata di manoscritti di statuti fa parte della Biblioteca del Collegio degli avvocati di Firenze, che, donato nel 1940 all’Università di Firenze, rappresentò con i suoi 12.600 volumi il primo nucleo della Biblioteca giuridica della Facoltà di giurisprudenza.
Un fondo costituitosi nel corso del tempo attraverso le donazioni di biblioteche private dei giureconsulti fiorentini, nate in massima parte per esigenze di esercizio della professione, come testimoniano le numerose annotazioni manoscritte presenti. Conta oltre a incunaboli, più di 1500 edizioni del XVI° secolo, circa 2400 edizioni del XVII° secolo e alcune decine di manoscritti di statuti di comuni e di corporazioni, copie di documenti di età medievale o moderna realizzate tra i secoli XVI° e XIX° alcune con fitte annotazioni marginali di più mani.
A tali documenti si affianca inoltre il manoscritto dello Statuto di Firenze del fondo antico della Biblioteca Biomedica, realizzato nel corso del 16. secolo.
La digitalizzazione dei manoscritti si pone fondamentalmente tre obiettivi: innanzitutto quello di offrire agli storici del diritto fonti preziose per lo studio del “diritto proprio” e della sua evoluzione dal medioevo agli inizi dell’Ottocento; quindi quello di salvaguardare i testi tramandati, prima che l’inevitabile deterioramento dei supporti li renda illeggibili: alcuni manoscritti presentano infatti scritture scolorite, carte che lasciano intravedere sul recto la scrittura del verso, fori causati dall’acidità degli inchiostri; il terzo obiettivo, infine, è quello di rendere noto e valorizzare il più possibile il preziosissimo patrimonio documentario posseduto, per poterlo trasmettere alle future generazioni.
Accanto a questo nucleo manoscritto la Biblioteca di Scienze sociali possiede anche una collezione di 444 documenti a stampa (statuti e consuetudini in edizione antica) resi parzialmente accessibili sulla piattaforma Iura Propria.
Ultimo aggiornamento
05.02.2024