MENU

Iura Propria: gli statuti a stampa (1475-1799) della Biblioteca di Scienze sociali

Statuta et novae reformationes urbis Romae

(Clicca sull'immagine per vedere il pdf)

Indice > Aree geografiche > Centro > >

Statuta et novae reformationes urbis Romae (1519-1523)

Roma
Statuta et novae reformationes urbis Romae, eiusdemq. varia privilegia a diversis Romanis pontificibus emanata in sex libros divisa novissime compilata.
Coloph.: Romae, per Stephanum Guillereti, 1519 8 mensis Aprilis - 1523 quarto kal. Iulias.
3 v.; in fol.

Bonaini 159; Berlan 110; Manzoni I, 417-419; CRSS VI, 124-126; BEGA I.1, 23; Osler I, 96.

Interessanti le ragioni della riforma statutaria che paiono strettamente dipendenti dall’esigenza di procedere ad una nuova edizione a stampa dopoché gli esemplari della tiratura del 1471 erano diventati assai rari, sì da far ritenere in qualche modo scusabile l’ignoranza delle norme: «Multorum relatu accepimus tantam voluminum statutorum Urbis penuriam esse ut eorum ignorantia quodammodo excusabilis non iniusta videatur: multumque publice interesse ut omnibus passim eorum copia fiat: quod nulla re celerius consequi posse censitum est quam ut imprimenda tradantur» [exordium, c. 2 r.]. L’occasione della nuova edizione indusse il consiglio pubblico ad affidare a due avvocati concistoriali, Paolo Planca e M. Salomonio degli Alberteschi, non solo il compito di correggere i difetti formali della stampa quattrocentesca, ma anche di adeguare gli statuti ai mutamenti del quadro normativo nel frattempo intervenuti [ibidem]. In testa al front.: «S. P. Q. R.». I primi tre libri escono nel 1523 (coloph. alla fine del terzo libro); il quarto e il quinto (unico ad avere autonomo front.: Nova urbis Romae statuta super causis civilibus, a magistratibus Romanis promulgata et per sanctissimum D. N. D. Leonem X. pon. opti. maxi. motu proprio confirmata) nel 1521 (coloph. alla fine del quinto libro); il sesto nel 1519 (coloph.).

D-1-200. Sul verso della carta che precede l’exordium del libro primo la nota di possesso: «Andreas Miglioruccius collegii Salviati alumnus 1620». Il quarto libro super causis civilibus è anteposto agli altri.

FCA 203. Sul front.: «Ex libris Curtii Controni». Il volume proviene dalla Corte d’Appello, alla quale era giunto per la soppressione napoleonica del convento servita della Santissima Annunziata di Firenze. Nell’occhietto: «Annunziata 12.374». All’interno del piatto di coperta: «A.2.1.18». Nella carta che segue il coloph. del sesto libro registrazione del prestito di vari volumi a Benedetto Manfredi e Vincenzo di Gregorio Barsotti (il secondo reca la data 1560).



Cookie

I cookie di questo sito servono al suo corretto funzionamento e non raccolgono alcuna tua informazione personale. Se navighi su di esso accetti la loro presenza.  Maggiori informazioni