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Iura Propria: gli statuti a stampa (1475-1799) della Biblioteca di Scienze sociali

Gli statuti della sacra religione di S. Gio. gierosolimitano

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Gli statuti della sacra religione di S. Gio. gierosolimitano (1597)

Cavalieri di Malta
Gli statuti della sacra religione di S. Gio. gierosolimitano. Tradotti di latino in volgare da Iacomo Bosio agente della medesima religione nella corte di Roma. Aggiuntivi i privilegii dell’istessa religione, con due tavole copiosissime di tutte le materie, che negli statuti, e ne’ privilegi, si contengono. Il modo, e le cerimonie, che s’usano nel dar l’habito a’ cavalieri di detta religione. Di nuovo ristampati, con alcune utili postille, e con la cronologia de gl’illustrissimi gran maestri, aggiunta dal medesimo Iacomo Bosio.
In Roma, appresso gli stampatori camerali, 1597.
2 pt.; in 4°.

BEGA I.1, 214.

Seconda edizione del volgarizzamento degli statuti approvati da Sisto V, dopo una prima uscita a Roma nel 1588. La conformità della traduzione di Giacomo Bosio «con il latino stampato, e con l’originale di nostra cancelleria» [p. 17] era stata fatta controllare dal gran maestro Ugo de Lourbenx Verdala ad una commissione appositamente nominata. Dopoché la commissione aveva «riferito, haver trovata la tradottione fedelissima, & haverla in alcuni pochi luoghi emendata, & accomodata», il gran maestro ne dispose la stampa con provvedimento del 20 novembre 1588, stabilendo altresì che «ne’ tribunali nostri, o dovunque sarà bisogno, questi stabilimenti così da voi tradotti, e qui emendati, si possino allegare, & osservare, e liberamente tenere, & usare da tutti i religiosi, e sudditi nostri, così in convento, come fuori, né più, né meno, come i latini ultimamente stampati in Roma, come è detto sotto il nome nostro. Il che però non sia lecito, né conceduto a qual si voglia altra tradottione, & edittione. Anzi sia ogni altra dalla sudetta impoi, tenuta come cosa aliena dall’ordine, e dalla volontà nostra» [p. 18]. Il volgarizzamento dovette risultare comodo ed utile «a gl’istessi generosissimi cavalieri, la cui professione è più tosto dell’armi, che delle lettere», come avverte il traduttore nella lettera dedicatoria premessa alla seconda edizione [p. 8]. Pt. II: Li privilegii della sacra religione di S. Gio. Gerosolimitano. Con un indice volgare copiosissimo, aggiunto da Iacomo Bosio per maggior comodità de’ cavalieri. In Roma, appresso gli stampatori camerali, 1597.

D-1-219. Sul front.: «Del dott. Adr.o Lazzeri p.mo cav.e, e cav.e capp.no della sacra relig.e di S. Stef.o».



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