Iura Propria: gli statuti a stampa (1475-1799) della Biblioteca di Scienze sociali

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Genova
Nuove leggi de la republica di Genova composte da li legati del sommo pontefice, de l’imperatore, et del re catolico, a quali essa republica havea data l’autorità di farle. Publicate in Genova a’ XVII di marzo MDLXXVI: tradotte dal signor Giovanpavolo Pianta dottore de leggi. Aggiontevi due mani de dichiarationi fatte poi da li detti legati de’ tre principi non stampate prima nel latino.
In Napoli, appresso Gioseppo Cacchio dall’’Aquila, 1577.
In fol.

Manzoni I, 211; Fontana II, 19; CRSS III, 289; BEGA I.1, 123-124.

Nella lettera dedicatoria ad Ettore Spinola, che porta la data del 1°gennaio 1577, il traduttore spiega i criteri che ha usato nel volgarizzare il testo di leggi: «A v. s. adunque dono, & consacro questa mia poca fatica, ch’appunto è stata di otto giorni, con ferma fede, che, s’io per aventura da qualcuno sarò ripreso, d’havere seguitato il nudo senso litterale, senza vestirlo d’ornamenti di parole, ella terrà in pronto tra le altre risposte, che le leggi non vogliono esser tradotte altrimente: sendo lavoro tanto gentile, & dilicato, che chi muove talvolta dal suo luogo una parola, una sillaba, un punto, snerva, perverte, uccide tutto il senso (……). Ci sono poi alcune parole legali, che in lingua nostra non si ponno tradurre significantemente: perché una voce sola tale sentenza abbraccia, che, chi la volesse spiegare, sarebbe astretto andare per longhi giri, & forsi ancora non darebbe in taglio: come sono, legato de latere, ipso iure & facto, ex officio, cumulative, privative, lesa maestà, reo, dolo, causidico, & forsi alcune altre: le quali io non mi sono curato di cambiare, così per le ragioni sodette, come perché già il volgo si serve di queste voci, come che fossero proprie, & communi a la nostra lingua» [p. 4].

D-1-36.