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Iura Propria: gli statuti a stampa (1475-1799) della Biblioteca di Scienze sociali

Statuta provisiones et ordinamenta magnificae civitatis Ferrariae

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Statuta provisiones et ordinamenta magnificae civitatis Ferrariae (1534)

Ferrara
Statuta provisiones et ordinamenta magnificae civitatis Ferrariae nuper reformata cum novissimis provisionibus pro litium diuturnitatibus praecidendis. Anno Do. MDXXXIIII.
Coloph.: Ferrariae, per Franciscum Rubeum de Valentia, 1534.
In fol.

Bonaini 95, 196; Berlan 38; Manzoni I, 177; Fontana I, 463; Besta II, 619; CRSS III, 56-57.

La riforma degli statuti, avviata da Alfonso I d’Este, fu portata a termine dal figlio Ercole II nel 1534 con l’approvazione delle nuove norme. Nella lettera al Giudice de’ Savi Ettore Sacrato del 23 dicembre 1534, il sovrano disponeva che gli statuti, già stampati, fossero pubblicati - mediante lettura - nel consiglio cittadino: «Volumus praeterea & vobis mandamus ut ad proximi anni MDXXXV ingressum, in maiori & generali consilio, ut ritus & mos docet antiquitus, statuta ipsa sic a vobis reformata, emendataque, et mandato nostro ampliata, iamque diligenter edita publicetis» [c. di seguito al coloph.]. La misura della diligenza dell’’edizione (diligenter edita, appunto) si ricava anche dal minuzioso elenco di errata corrige [c. 319 r.] che correda il volume e che già viene annunziato nel fine della prefazione di Antonio Antimaco: «In libris imprimendis cum aliquando errata contingantur, quae post impressionem deprehensa sunt, ricognito diligenter toto volumine, ea lector quomodo corrigenda sint, in fine operis habebis» [c. 2 r.].

FCA 209. Sul front.: «Orolandus de Prozolis»; «Iohanes Andreas eius filius»; «Bernardus Lasinius». Il volume proviene dalla Corte d’Appello, alla quale era giunto per la soppressione napoleonica del convento servita della Santissima Annunziata di Firenze. Sul front. i timbri dell’Annunziata e della Corte Regia di Firenze. Nell’’occhietto: «Annunziata 12.364»; all’’interno del piatto di coperta: «A.2.1.16».



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