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Open Access Week, evento 24 ottobre

Incontro su "Repository e gestione delle risorse bibliografiche" alle 14.30

Settimana internazionale dell'Open Access, 24-30 ottobre 2016

In occasione della nona edizione della Settimana internazionale dell'Open Access, che si svolgerà dal 24 al 30 ottobre 2016, l'Università di Firenze organizza l’incontro

Repository e gestione delle risorse bibliografiche

lunedì 24 ottobre, dalle 14.30  alle 17,
Aula magna, Scienze della Formazione, via Laura 48, Firenze.

Varie iniziative si svolgono nelle università italiane: l'elenco è disponibile sul wiki dedicato all’Open Access.


Logo open access week

L’Università di Firenze e le sue politiche Open Access: le azioni intraprese

L'Università di Firenze ha aderito al movimento Open Access:

  • dai primi del 2000 ha dato vita alla Firenze University Press (FUP), che pubblica anche opere ad accesso aperto;
  • dai primi anni del 2000 ha realizzato l'Archivio E-Prints, il repository di ateneo dismesso a dicembre 2012 e sostituito da FLORE;
  • il 4 novembre 2004 ha firmato la Dichiarazione di Messina. Nel 2014, in occasione del Decennale della Dichiarazione ha nuovamente sottoscritto il proprio impegno;
  • con decreto rettorale del 19 maggio 2011, il Rettore Alberto Tesi ha istituito la Commissione per l’accesso aperto in Ateneo, che ha proseguito istituzionalmente il lavoro iniziato nel maggio 2010 dal Gruppo OA di Ateneo. Scopo della Commissione, costituita da rappresentanti delle varie aree disciplinari e dai servizi interessati (bibliotecari, informatici e ufficio ricerca), è stato presentare una policy di ateneo sull'OA e predisporre il progetto di un nuovo repository istituzionale, ispirato dalla policy di ateneo, che facilitasse il deposito dei contributi da parte dei docenti. La Commissione è stata riconfermata, con nuova composizione, con decreto rettorale del 30 dicembre 2015;
  • ha espresso in maniera chiara e inequivocabile il proprio sostegno al movimento Open Access, affermando nel nuovo Statuto, approvato il 25 luglio 2011, che l'Università “fa propri i principi dell'accesso pieno e aperto alla letteratura scientifica e promuove la libera diffusione in rete, nei circuiti della comunità scientifica internazionale, dei risultati delle ricerche prodotte in Ateneo" (art. 8, Ricerca scientifica, comma 2);
  • l’11 aprile 2012 ha approvato all’unanimità, con delibera del Senato accademico, la policy sull’accesso aperto; 
  • A gennaio 2013 ha aperto il nuovo repository FLORE, Florence Research, integrato con U-Gov. Il repository è migrato, ad aprile 2015, nel nuovo ambiente di gestione IRIS.
  • Nel 2015   la Commissione di Ateneo per l’accesso aperto ha iniziato una revisione della propria policy per aggiornarla.
    La policy, profondamente rinnovata, alla luce del mutato contesto e secondo le linee guida predisposte dal Gruppo di lavoro per l’accesso aperto della CRUI,  è stata approvata all’unanimità in Senato Accademico nella seduta del 14 settembre 2016, presentata dal rettore stesso;
  • Il Rettore Luigi Dei, in carica dal 1 novembre 2015, ha nominato all’interno della sua squadra  di governo un pro-rettore alla comunicazione interna ed esterna tra i cui specifici compiti spetta la  “divulgazione dei risultati della ricerca e della cultura della ricerca, nonché di tutta la conoscenza universitaria ai portatori di interesse con particolare attenzione all’Open Access”.

I numeri dell’accesso aperto nell’Università di Firenze

  • Full text in accesso aperto in FLORE: 10309 (6.7% del totale)
  • Riviste di Ateneo ad accesso aperto: 34
  • Monografie in accesso aperto pubblicate dalla FUP: 415 

 

Il movimento Open Access nasce nel mondo accademico alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con lo scopo di favorire la comunicazione e la disseminazione della conoscenza nell'era di internet, nella consapevolezza che essa progredisce con la condivisione del sapere.

Molte università di ogni parte del mondo hanno aperto repository istituzionali, cioè una collezione digitale che raccoglie e valorizza la produzione scientifica dei propri studiosi. I vantaggi per gli autori che depositano i loro contributi sono molteplici, in primis una rapida e ampia diffusione dei risultati della propria ricerca: rapida perché essa non dovrà aspettare i tempi di pubblicazione tipici della stampa; ampia perché il contributo sarà accessibile in un ambiente digitale, diffuso a livello internazionale, con un conseguente aumento della sua visibilità e del suo grado d'impatto; più infatti un articolo è liberamente scaricabile, più facilmente potrà essere letto e quindi potrà essere più citato.

Data di pubblicazione

10 Ottobre 2016

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