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Accesso aperto: incontro 21 ottobre

Settimana internazionale dell'accesso aperto, 21 ottobre, ore 15 incontro a Palazzo Fenzi

In occasione della Ottava edizione della Settimana internazionale dell'Open Access, che si svolge dal 19 al 25 ottobre 2015, l'Università di Firenze organizza l’incontro

"L'Open Access tra repository ed editoria: policies, copyright e valutazione" 

 mercoledì 21 ottobre, dalle 15 alle 18, Aula magna, Palazzo Fenzi, via san Gallo 10, Firenze.

Varie iniziative si svolgono nelle università italiane; l'elenco è disponibile sul wiki dedicato all’open access.

Logo Open access week

L’Università di Firenze e le sue politiche Open Access: le azioni intraprese 

L'Università di Firenze ha aderito al movimento open access:

  • dai primi del 2000 ha dato vita alla Firenze University Press (FUP), che pubblica anche opere ad accesso aperto;
  • dai primi anni del 2000 ha realizzato l'Archivio E-Prints, il repository di ateneo (dismesso a dicembre 2012);
  • il 4 novembre 2004 ha firmato la Dichiarazione di Messina. Nel 2014, in occasione del Decennale della Dichiarazione ha nuovamente sottoscritto il proprio impegno;
  • con decreto rettorale del 19 maggio 2011, il Rettore Alberto Tesi ha istituitola Commissione open access di ateneo, che ha proseguito istituzionalmente il lavoro iniziato nel maggio 2010 dal Gruppo OA di ateneo. Scopo della Commissione, costituita da rappresentanti delle varie aree disciplinari e dai servizi interessati (bibliotecari, informatici e ufficio ricerca), è stato presentare una policy di ateneo sull'OA e predisporre il progetto di un nuovo repository istituzionale, ispirato dalla policy di ateneo, che facilitasse il deposito dei contributi da parte dei docenti;
  • ha espresso in maniera chiara e inequivocabile il proprio sostegno al movimento open access, affermando nel nuovo Statuto, approvato il 25 luglio 2011, che l'Università “fa propri i principi dell'accesso pieno e aperto alla letteratura scientifica e promuove la libera diffusione in rete, nei circuiti della comunità scientifica internazionale, dei risultati delle ricerche prodotte in Ateneo" (art. 8, Ricerca scientifica, comma 2);
  • l’11 aprile 2012 ha approvato all’unanimità, con delibera del Senato accademico, la policy sull’OA;
     
  • A gennaio 2013 ha aperto il nuovo repository FLORE, Florence Research, integrato con U-Gov. Il repository è migrato, ad aprile 2015, nel nuovo ambiente di gestione IRIS;
  • Nel 2015   la Commissione di Ateneo per l’accesso aperto ha iniziato una revisione della propria policy per aggiornarla;
  • Il Rettore Luigi Dei, eletto per il sessennio 2015-2021, ufficialmente in carica dal 1 novembre 2015ha nominato all’interno della sua squadra  di governo un pro-rettore alla comunicazione interna ed esterna tra i cui specifici compiti spetta “divulgazione dei risultati della ricerca e della cultura della ricerca, nonché di tutta la conoscenza universitaria ai portatori di interesse con particolare attenzione all’Open Access”.

 

Il movimento Open Access nasce nel mondo accademico alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con lo scopo di favorire la comunicazione e la disseminazione della conoscenza nell'era di internet, nella consapevolezza che essa progredisce con la condivisione del sapere.

Molte università di ogni parte del mondo hanno aperto repository istituzionali, cioè una collezione digitale che raccoglie e valorizza la produzione scientifica dei propri studiosi. I vantaggi per gli autori che depositano i loro contributi sono molteplici, in primis una rapida e ampia diffusione dei risultati della propria ricerca: rapida perché essa non dovrà aspettare i tempi di pubblicazione tipici della stampa; ampia perché il contributo sarà accessibile in un ambiente digitale, diffuso a livello internazionale, con un conseguente aumento della sua visibilità e del suo grado d'impatto; più infatti un articolo è liberamente scaricabile, più facilmente potrà essere letto e quindi potrà essere più citato.

Per realizzare i suoi obiettivi, l'open access utilizza due strategie:

  1. l'auto-archiviazione in repository aperti a carattere istituzionale o disciplinare: l’autorepuò depositarela versione precedente la stampa (preprint), la versione stampata (publisher version) o la versione successiva a quella già pubblicata (post-print) del saggio, in accordo con le scelte relative al diritto d'autore e sottoscritte con l'editore;
  2. pubblicazione di saggi  su riviste ad accesso aperto, che garantiscono la peer review e adottano un modello economico improntato a criteri di liberalità: i testi sono accessibili liberamente e gratuitamente a tutti; i costi di pubblicazione, quando richiesti, sono coperti da una quota versata dall'autore o dall'istituzione di appartenenza; la tendenza è comprendere i costi di pubblicazione nel budget stanziato per la ricerca.

Data di pubblicazione

14 Ottobre 2015

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