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21-27 ottobre, Quinta Settimana internazionale dell'Open Access

In occasione della Quinta edizione della Settimana internazionale dell'open access, che si svolge dal 21 al 27 ottobre 2013, l'Università di Firenze organizza l'incontro

Il quadro legislativo italiano e la politica dell'open access all'Università di Firenze (programma)

mercoledì 23 ottobre, dalle 10 alle 12.30, Sala Strozzi, via Giorgio La Pira 4, Firenze.

Varie iniziative si svolgono nelle università italiane; l'elenco è disponibile sul wiki dedicato all'open access.

 logo settimana openaccess

Il movimento open access nasce nel mondo accademico alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con lo scopo di favorire la comunicazione e la disseminazione della conoscenza nell'era di internet, nella consapevolezza che essa progredisce con la condivisione del sapere.

Molte università di ogni parte del mondo hanno aperto repository istituzionali, cioè una collezione digitale che raccoglie e valorizza la produzione scientifica dei propri studiosi. I vantaggi per gli autori che depositano i loro contributi sono molteplici, in primis una rapida e ampia diffusione dei risultati della propria ricerca: rapida perché essa non dovrà aspettare i tempi di pubblicazione tipici della stampa; ampia perché il contributo sarà accessibile in un ambiente digitale, diffuso a livello internazionale, con un conseguente aumento della sua visibilità e del suo grado d'impatto; più infatti un articolo è liberamente scaricabile, più facilmente potrà essere letto e quindi potrà essere più citato.

Per realizzare i suoi obiettivi, l'open access utilizza due strategie:

  1. l'auto-archiviazione in repository aperti a carattere istituzionale o disciplinare: l'autore può depositare la versione precedente la stampa (preprint), la versione stampata (publisher version) o la versione successiva a quella già pubblicata (post-print) del saggio, in accordo con le scelte relative al diritto d'autore e sottoscritte con l'editore;
  2. pubblicazione di saggi  su riviste ad accesso aperto, che garantiscono la peer review e adottano un modello economico improntato a criteri di liberalità: i testi sono accessibili liberamente e gratuitamente a tutti; i costi di pubblicazione, quando richiesti, sono coperti da una quota versata dall'autore o dall'istituzione di appartenenza; la tendenza è comprendere i costi di pubblicazione nel budget stanziato per la ricerca.

L'Università di Firenze e le sue politiche open access: le azioni intraprese

L'Università di Firenze ha aderito al movimento open access:

  • dai primi del 2000 ha dato vita alla Firenze University Press (FUP), che pubblica anche opere ad accesso aperto;
  • il 4 novembre 2004 ha firmato la Dichiarazione di Messina;
  • con decreto rettorale del 19 maggio 2011, il Rettore Alberto Tesi ha istituitola Commissione open access di ateneo, che ha proseguito istituzionalmente il lavoro iniziato nel maggio 2010 dal Gruppo OA di ateneo. Scopo della Commissione, costituita da rappresentanti delle varie aree disciplinari e dai servizi interessati (bibliotecari, informatici e ufficio ricerca), è stato presentare una policy di ateneo sull'OA e predisporre il progetto di un nuovo repository istituzionale, ispirato dalla policy di ateneo, che facilitasse il deposito dei contributi da parte dei docenti;
  • ha espresso in maniera chiara e inequivocabile il proprio sostegno al movimento open access, affermando nel nuovo Statuto, approvato il 25 luglio 2011, che l'Università "fa propri i principi dell'accesso pieno e aperto alla letteratura scientifica e promuove la libera diffusione in rete, nei circuiti della comunità scientifica internazionale, dei risultati delle ricerche prodotte in Ateneo" (art. 8, Ricerca scientifica, comma 2);
  • l'11 aprile 2012 ha approvato all'unanimità, con delibera del Senato accademico, la policy sull'OA;
  • A gennaio 2013 ha aperto il nuovo repository FLORE, Florence Research, integrato con U-Gov.

Per saperne di più sull'open access:

Data di pubblicazione

11 Ottobre 2013

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